Distinguere tra servizio di hosting (sommariamente, la messa a disposizione di uno spazio web per la pubblicazione di contenuti) attivo o passivo può essere determinante per un profilo di responsabilità. Il soggetto che offre questo tipo di servizio, infatti, potrebbe essere chiamato a rispondere per il contenuto illecito del materiale ospitato.
A norma di legge, infatti, mentre l’host attivo è responsabile per i contenuti, al pari del soggetto che li ha caricati, l’host passivo è chiamato a doversi difendere solamente se era al corrente del carattere illecito dei contenuti, oppure se, pur richiesto di rimuoverli, non lo ha fatto. Esempio classico è il gestore di un blog o di un gruppo di discussione sui social.
La distinzione rileva, quindi, ai fini della responsabilità, ovvero delle eventuali sanzioni penali o del risarcimento del danno. Non rileva, invece, ai fini di una richiesta di rimozione dei contenuti o di oscuramento, che potrebbe in ogni caso essere rivolta al Tribunale da parte dell’interessato: in tale ipotesi, al Tribunale non è richiesto di pronunciarsi sulla responsabilità dell’host, ma semplicemente deve valutare se la richiesta di rimozione/oscuramento è fondata.
Torna utile, per fare chiarezza su questi argomenti, una recente ordinanza del Tribunale di Milano – Sezione specializzata in materia di impresa, che in data 19 ottobre 2020 si è occupato di una inibitoria chiesta nei confronti di Amazon, che sul proprio spazio aveva offerto in vendita dei prodotti, sui quali però il produttore vantava dei diritti che imponevano una distribuzione selettiva; semplificando, si trattava di prodotti di lusso, come tali non suscettibili di essere venduti nel “bazar” di Amazon.
Trattandosi di una richiesta di inibitoria, volta a far cessare l’offerta commerciale presente su Amazon, il ruolo di host attivo o passivo non assumeva particolare rilievo, ma ciò nonostante il Tribunale se ne è occupando, arrivando a concludere che Amazon è un hosting provider attivo. Le motivazioni che hanno portato a questa conclusione sono le seguenti:
a) Amazon opera in alcuni casi come venditore diretto dei prodotti;
b) anche quando opera quale intermediario, Amazon controlla i dati inseriti dai terzi venditori, gestendo lo stoccaggio, il servizio clienti, le attività promozionali e offre ai clienti l’impressione di un legame tra Amazon e il prodotto venduto.
Si potrebbe sintetizzare che le caratteristiche che contribuiscono al successo di Amazon, come la facile reperibilità dei prodotti, l’attenzione al cliente e l’offerta di servizi pre e post vendita, sono gli elementi che vanno a responsabilizzare il portale, che viene così chiamato a difendersi rispetto ad eventuali illeciti commessi sulle sue pagine da parte degli inserzionisti.
(avv. Andrea Martinis)

Avv. Andrea MARTINIS
diritto civile (responsabilità civile, assicurazioni, recupero crediti), privacy, diritto penale