Violazione del limite di velocità accertato con autovelox: se manca la fotografia, la multa va annullata. È questo l’esito di un giudizio deciso dal Giudice di pace di Latina (sentenza n. 365/2022). La vicenda è quella ben nota a molti: un automobilista, viaggiando oltre il limite di velocità, incappa in una postazione mobile. Qualche settimana più tardi, riceve per posta una busta sgradita. Aprendola, trova il verbale di accertamento della violazione, ma non trova la fotografia che lo ritrae in transito.
La sentenza del Giudice di pace
Scatta così l’impugnazione davanti al Giudice di pace. Il presupposto è che, mancando la fotografia, manca la prova della correttezza dell’operato degli agenti. Questo in quanto, dal tenore del verbale, si evince che l’Autorità ha operato un accertamento indiretto, ricostruendolo cioè sulla base dei dati elaborati dall’apparecchiatura. Per tale ragione, ad avviso del Giudice di pace, la documentazione fotografica diventa “prova insostituibile della correttezza nell’accertamento della violazione”.
Il Giudice di pace richiama anche la ben nota sentenza (113/2015) con cui la Corte Costituzionale ha statuito in merito all’obbligo di taratura. Secondo il Giudice delle leggi, infatti, l’Autorità pubblica deve periodicamente controllare e tarare le attrezzature di cui si avvale per accertare le violazioni al Codice della strada. Ebbene, nel caso di specie, ad avviso del giudicante, manca “la documentazione necessaria ad attestare la certezza dei rapporti giuridici”. Soprattutto, aggiunge ancora il Giudice di pace, non risulta provata la correttezza.
La mancanza della fotografia che attesti la violazione registrata dall’autovelox, secondo questa linea interpretativa, comporta pertanto che la multa vada annullata.