A fine gennaio 2019 sarà trascorso un anno dalla legge italiana sul Biotestamento (L. 219/17), in cui sono previste le regole delle cosiddette D.A.T., ossia le Disposizioni Anticipate di Trattamento.

Come funzionano?

Ogni persona maggiorenne, in previsione di una eventuale propria futura incapacità può, attraverso le D.A.T., esprimere la propria volontà in materia di trattamenti sanitari: può rifiutare accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche o singoli trattamenti sanitari.

In pratica, ipotizzando un momento in cui non si sarà più in grado di prendere lucidamente delle decisioni, è data facoltà a chiunque di decidere oggi per le proprie cure mediche future.

Tale decisione è particolarmente grave, perché ha ad oggetto non solo la propria salute, ma la vita stessa. Pertanto, non può essere presa alla leggera, ma solo dopo avere acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle proprie scelte.

Inoltre, è possibile indicare un “fiduciario”, cioè una persona di propria fiducia che ci sostituisca nelle relazioni con il medico e con gli ospedali, qualora fossimo impossibilitati a farlo.

Come si scrivono le D.A.T.?

Essendo un documento dal contenuto estremamente sensibile e delicato, le D.A.T. devono essere scritte recandosi dal notaio. E’ anche possibile consegnare personalmente le proprie volontà scritte presso l’ufficio dello stato civile del comune di residenza (ove ci sia un apposito registro) o presso le strutture sanitarie (nelle Regioni che lo permettono).

Solo se le condizioni fisiche del paziente non gli consentono di scrivere e depositare le D.A.T., possono essere fatto con videoregistrazione o altri dispositivi che consentano di comunicare.

Così come sono state scritte, le D.A.T. sono modificabili e revocabili in ogni momento.

Efficacia delle DAT.

In presenza di Disposizioni Anticipate di Trattamento, il medico è tenuto a rispettarle.

I casi in cui possono essere disattese sono eccezionali: solo quando siano “palesemente incongrue” o “non corrispondenti alla condizione clinica del paziente”, ovvero quando siano state scoperte terapie non prima prevedibili, capaci di offrire concrete possibilità di miglioramento delle condizioni di vita.

Avv. Guendal Cecovini Amigoni