Nei giorni scorsi, il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un’istruttoria formale nei confronti il Tik Tok, il social network, molto popolare tra i giovanissimi, che consente la condivisione di brevi video. Di Tik Tok se ne sta già occupando il Comitato Europeo che riunisce i vari garanti nazionali, ma, proprio in considerazione del fatto che l’utenza media è molto giovane, il Garante italiano ha ritenuto opportuno avviare una procedura ad hoc.
Sono diversi, secondo il Garante, i profili di criticità del social network rispetto alla disciplina che regolamenta il trattamento dei dati personali (GDPR). Vi è, anzitutto, la facilità con cui i minori possono iscriversi a Tik Tok: di per sé, ci sarebbe il divieto di iscrizione al di sotto dei tredici anni di età, ma questo limite è facilmente aggirabile se si inserisce una data di nascita falsa: non c’è, infatti, nessun controllo al riguardo. È appena il caso di notare che la normativa privacy vigente in Italia consente ai minori di iscriversi e utilizzare i social networks, ma a patto che siano stati compiuti i 14 anni: al di sotto di tale età, si rende necessario il consenso dei genitori.
Il Garante ha inoltre qualche riserva sull’informativa che viene fornita da Tik Tok agli utenti che si iscrivono: un modulo piuttosto standardizzato che mal si presta ad essere comprensibile per i più piccoli, che, probabilmente, meriterebbero una informativa tarata sulle loro capacità di comprensione. Vi è, infine, qualche riserva anche sul periodo di conservazione dei dati.
Non resta che attendere gli sviluppi dell’istruttoria e le decisioni che, eventualmente, verranno prese.
(avv. Andrea Martinis)
Avv. Andrea MARTINIS
diritto civile (responsabilità civile, assicurazioni, recupero crediti), privacy, diritto penale