Genitori, figli e social media sono una combo potenzialmente esplosiva. Ad essere in pericolo, come si può facilmente immaginare, è la privacy dei minorenni. Sempre più frequentemente, ancor prima di imparare a parlare, i figli vengono esposti nelle immagini o nei video che mamma e papà caricano in rete.
Non servono grandi studi di diritto per capire che qualcosa non va. Lo dice, ad esempio, la Convenzione di New York del 1989 sui diritti del fanciullo, ratificata dall’Italia con L. n. 176/1991: “nessun fanciullo sarà oggetto di interferenze arbitrarie nella sua vita privata”. Lo dice, ovviamente, la normativa in materia di privacy: postare un’immagine online è infatti un trattamento di dati personali e, nel caso di un minore di 14 anni, richiede il consenso del genitore.
L’importanza del consenso
Le cose si complicano quando i genitori non sono d’accordo. È quanto successo nella vicenda esaminata dal Tribunale di Trani (ordinanza 30 agosto 2021), relativa ad un dissidio tra una coppia separata. La madre aveva postato video della figlia minorenne su TikTok, ma il padre, dopo averlo visto, ne ha chiesto la rimozione. Il Giudice ha dato ragione al padre, valorizzando alcuni aspetti che meritano attenzione.
Il mancato consenso del padre, anzitutto, esclude che il caricamento di video della figlia minorenne possa essere ritenuto legittimo. Né basta il fatto che il padre fosse al corrente della pubblicazione, perché questo non significa – automaticamente – esprimere un consenso (che deve essere esplicito) in merito. Quasi superfluo ribadire quanto sia potenzialmente pericoloso, per un minorenne, che le sue immagini vengano immesse in rete, dove possono circolare e venire utilizzate, fuori da ogni possibilità di controllo.
Il Tribunale ha quindi ordinato la rimozione e ha inibito inoltre alla madre di fare ulteriori uploads. Ha inoltre fissato una penale per ogni giorno di ritardo nella cancellazione del materiale caricato.
Le conseguenze pratiche in caso di separazione o divorzio
Sotto un profilo pratico, questa vicenda, che non è affatto isolata, spinge ad un ripensamento degli accordi che i genitori firmano nel caso di separazione o divorzio. Oltre agli aspetti patrimoniali, infatti, sarà opportuno che questi accordi contengano anche delle previsioni relative alla gestione del materiale audio/video relativo al figlio minore. Questo per evitare che, in futuro, possano sorgere conflitti o anche solo equivoci sull’argomento.
Avv. Andrea MARTINIS
diritto civile (responsabilità civile, assicurazioni, recupero crediti), privacy, diritto penale