La legge n. 46/2021 ha introdotto l’Assegno Unico Universale. La novità si colloca nel processo di semplificazione e riordino delle misure a sostegno della natalità. Il punto di partenza è rappresentato, oltre agli assegni familiari, dai cosiddetti bonus bebè, bonus mamma, nonché dalle detrazioni fiscali in sede di dichiarazione dei redditi,
A chi spetta e quali sono gli importi
L’Assegno Unico Universale è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico. Esso può partire dal settimo mese di gravidanza fino al 21esimo anno di età dei figli. L’importo varia a seconda dell’ISEE della famiglia e dell’età dei figli a carico.
La normativa prevede che l’importo, in caso di separazione o divorzio con modalità di affidamento condiviso dei figli, debba venire ripartito in pari misura (50%) tra i genitori. Nei casi di affidamento esclusivo della prole l’assegno verrà attribuito per l’intero (100%) al genitore a favore del quale sia stato disposto l’affidamento in via esclusiva. I genitori, tuttavia, possono derogare alle disposizioni di legge accordandosi in modo diverso.
L’Assegno Unico Universale ha una natura onnicomprensiva. Questo comporta che gli accordi presi in precedenza nella separazione e nel divorzio con riguardo agli assegni familiari (che di regola venivano riconosciuti per l’intero al genitore collocatario) non possano venire estesi automaticamente ad essi. Sicché in caso di diverso accordo tra i genitori, esso dovrà venire inevitabilmente diviso al 50%.