“Il mondo è rovinato dalle persone con la cravatta, non da quelle con i tatuaggi” recita un noto meme internettiano. Sarà davvero così? Difficile dirlo, anche perché portare la cravatta non esclude la possibilità di avere un tattoo e viceversa. Quello che invece possiamo dire con certezza è che indossando la cravatta ad un colloquio di lavoro non si rischia nulla, mentre lo stesso non si può dire dei tatuaggi. È successo infatti che una ragazza è stata esclusa dal concorso per diventare poliziotta proprio perché tatuata. Di questa vicenda se n’è occupato il Consiglio di Stato, dopo che la ragazza esclusa ha presentato ricorso al TAR.

La vicenda concreta: il concorso per entrare in Polizia

Ma partiamo dall’inizio. La Commissione per l’accertamento dei requisiti psico-fisici ha ritenuto che la candidata non fosse idonea al servizio di Polizia a causa di un tatuaggio “in via di rimozione in zona non coperta dall’uniforme” sul polso sinistro. In via di rimozione, ma non ancora rimosso al momento della visita medica. La questione è importante poiché, per essere assunti nella Polizia di Stato, bisogna anche superare una prova di idoneità e sono “cause di non idoneità per l’ammissione ai concorsi pubblici per l’accesso ai ruoli del personale della polizia di stato” proprio i “tatuaggi sulle parti del corpo non coperte dall’uniforme o quando, per la loro sede o natura, siano deturpanti o per il loro contenuto siano indice di personalità abnorme”.

Due casi di inidoneità

Il Consiglio di Stato individua due casi di inidoneità collegate ai tatuaggi: a) quando ci sono “tatuaggi sulle parti del corpo non coperte dall’uniforme”; b) quando ci sono tatuaggi che, anche se coperti dall’uniforme, “per la loro sede o natura, siano deturpanti o per il loro contenuto siano indice di personalità abnorme”.

Nel primo caso, cioè quando il tatuaggio è visibile, non è importante cosa rappresenti: anche un cuoricino rende inidoneo il candidato. Nel secondo caso, invece, è necessaria un’attenta valutazione sulla sede e sul contenuto del tatuaggio. E nel nostro caso? Nel nostro caso sul polso, ben visibili, ci sono “note musicali, stelle e luna”. Dunque, la candidata è inidonea, qualunque cosa voglia rappresentare il suo tatuaggio.

La rimozione (tardiva) del tatuaggio

Ma la candidata è una “tatuata pentita” e dimostra che, successivamente alla visita medica, ha completato la rimozione dei tatuaggi, residuandole “solo esiti cicatriziali sulla cute”, cioè pochi segni non distinguibili sulla pelle. Purtroppo, la rimozione è stata tardiva. Infatti, l’idoneità del candidato deve esserci al momento del concorso e non arrivare successivamente. L’aspirante poliziotta ex-tatuata ha tardato a completare la rimozione di stelle, luna e note musicali: se le hanno viste durante la visita medica, li ha evidentemente rimossi dopo. Cioè, troppo tardi.