La polizza RCA, come noto, serve a coprire l’automobilista per i danni che può causare nell’utilizzo del proprio autoveicolo. In caso di incidente con colpa, quindi, paga l’assicurazione. Negli ultimi tempi, si è diffuso uno standard contrattuale per cui la copertura non è operativa nel caso in cui l’incidente si sia verificato quando l’automobilista-assicurato era in stato d’ebbrezza. In questa ipotesi, l’assicurazione ha il diritto di rivalsa nei confronti dell’assicurato: risarcisce cioè il danneggiato, ma può chiedere poi il rimborso delle somme versate.
Ci si può chiedere, allora, cosa debba intendersi per “stato d’ebbrezza”, visto che, tendenzialmente, i contratti di assicurazione non fanno riferimento ad un tasso alcolemico o ad un qualche criterio per determinare se si possa ritenere esistente tale stato.
Della questione si è recentemente occupata la Corte di cassazione (sentenza n. 12900 del 2021), arrivando a stabilire che, in assenza di specifiche disposizioni contrattuali, per “stato di ebbrezza” deve intendersi quello definito dalla legge, ovvero dal Codice della strada. Lo stato di ebbrezza, dice la Corte, non è una condizione naturale, ma esiste tanto in quanto sia la legge a definirlo. Le norme considerano rilevante il tasso alcolemico superiore a 0,5 ed è a tale valore che occorre far riferimento, quindi.
Nel caso deciso dalla Cassazione, l’assicurazione aveva dimostrato che l’assicurato, al momento del sinistro, aveva un tasso alcolemico di 0,28. Aveva bevuto, quindi, ma non a sufficienza per essere considerato in stato di ebbrezza, secondo il Codice della strada. Da qui il diniego della rivalsa, richiesta dall’assicurazione.
È stato quindi enunciato un principio di diritto: “se il contratto di assicurazione obbligatoria per i veicoli a motore attribuisce all’impresa di assicurazione il diritto di rivalsa verso l’assicurato per l’ipotesi di guida in stato di ebbrezza, senza specificazioni convenzionali di quest’ultimo stato, esso va identificato con lo stato di ebbrezza previsto dal Codice della strada”.
Avv. Andrea MARTINIS
diritto civile (responsabilità civile, assicurazioni, recupero crediti), privacy, diritto penale