Utilizzare un navigatore GPS per orientarci nelle strade delle città italiane può a volte essere fonte di disavventure, soprattutto se, incautamente, si imbocca una delle tante stradine strette che spesso si trovano nei centri storici, non certo pensate per il transito delle moderne autovetture.
È quello che è capitato ad un automobilista che, transitando nel centro di una cittadina italiana, ha imboccato una ripida strada in discesa, salvo accorgersi, dopo qualche metro, che le curve erano così strette da non consentire il transito dell’automobile. Le manovre che si sono poi rese necessarie per uscire (ovviamente in retromarcia) dalla via, hanno causato danni al veicolo, danni che secondo l’automobilista avrebbero dovuto essere posti a carico del Comune, colpevole di non aver segnalato l’impraticabilità della strada.
La vicenda giudiziaria è finita fino alla Corte di cassazione (ordinanza n. 19116/2020), che ha dato torto all’automobilista. Secondo la Corte (e secondo i giudici che si sono occupati della vicenda nei precedenti gradi), il danno è imputabile alla colpa del guidatore, elemento questo che è idoneo a spezzare il nesso causale tra la mancata apposizione di segnaletica (la condotta imputata al Comune) e il fatto.
Da notare che, successivamente all’episodio, il Comune aveva provveduto a collocare dei segnali indicanti il divieto di accesso: questa circostanza è stata invocata dall’automobilista, che vi ha ravvisato una implicita dichiarazione di responsabilità da parte dell’ente, “corso ai ripari” a danno ormai avvenuto. Non è stata però di questo parere la Cassazione, che, anzi, ha ritenuto che la segnaletica nel caso di specie debba considerarsi irrilevante, perché la strada imboccata dall’automobilista era indiscutibilmente stretta e palesemente ripida: chiunque, quindi, avrebbe dovuto accorgersi dell’impraticabilità della via, indipendentemente dalla presenza di segnali.
Una “lezione” di autoresponsabilità che può servire da esempio per chi, al volante, dimentica di adottare le opportune precauzioni.
Avv. Andrea MARTINIS
diritto civile (responsabilità civile, assicurazioni, recupero crediti), privacy, diritto penale