Il Garante Privacy ha inflitto a Tim una multa da oltre 27 milioni di euro. Alla base di questo provvedimento, le numerose segnalazioni relative alle molteplici telefonate promozionali che sono state ricevute anche da persone iscritte al “registro delle opposizioni”, ovvero l’elenco nazionale a cui ci si può iscrivere per non ricevere telefonate di natura commerciale.
Dopo queste segnalazioni, il Garante ha svolto alcune indagini, riscontrando una serie di irregolarità: oltre al mancato rispetto e al mancato aggiornamento della “black list”, mancato controllo sulle società esterne di call center, scorrettezze nell’acquisizione del consenso, mancanza o scarsa trasparenza della informativa privacy, insufficiente tenuta in caso di data breach.
Complessivamente, l’Autorità ha imposto a Tim 20 misure correttive, impartendo disposizioni su come attrezzarsi. Quanto alla sanzione, che dovrà essere pagata entro trenta giorni salva la possibilità di definizione bonaria (versando quindi la metà) previa adozione delle misure impartite, essa è stata calcolata in percentuale al fatturato, come previsto dalla nuova normativa privacy entrata in vigore nel 2018.
Qui il link al provvedimento integrale.
Avv. Andrea MARTINIS
diritto civile (responsabilità civile, assicurazioni, recupero crediti), privacy, diritto penale