Il Garante Privacy ha dato il via libera allo schema di decreto ministeriale che andrà ad istituire la Banca Dati relativa alle DAT (disposizioni anticipate di trattamento), comunemente note come “testamento biologico”.

Si tratta, quindi, di un importante passo avanti per rendere questo istituto, ormai introdotto nel nostro Ordinamento da oltre un anno, effettivamente operativo; attraverso la banca dati, infatti, sarà possibile creare un registro, consultabile a livello nazionale, relativo alle scelte che i singoli interessati hanno operato riguardo ai trattamenti sanitari ai quali intendono essere sottoposti nel caso di sopravvenuta incapacità ad autodeterminarsi.

Evidenti le implicazioni in materia di privacy, visto che questa banca dati è relativa a dati sensibili e che richiedono una correttezza ed un aggiornamento costantemente verificati. Allo stesso tempo, vanno compensate due esigenze, entrambe apprezzabili, contrapposte: da un lato, quella di accesso a queste informazioni ovviamente, da parte dei soggetti autorizzati) e, dall’altro, quella di evitare un data breach, anche in considerazione del fatto che i dati saranno conservati per 10 anni a decorrere dal decesso dell’interessato.

A conclusione della sua analisi, il Garante ha comunque fornito alcune indicazioni a cui adeguarsi in vista della stesura del decreto.

(avv. Andrea Martinis)