L’installazione di un impianto di videosorveglianza in condominio, rappresentando una minaccia alla privacy dei residenti, è diventata ormai una classica situazione che finisce sul tavolo del giudice. Il motivo di tensione è facile da individuare: da un lato, le legittime esigenze di sicurezza da parte di qualche condomino; dall’altro, l’altrettanto legittima pretesa di riservatezza avanzata da qualcun altro. Come bilanciare i due diritti?
L’art. 1122-ter del codice civile prevede che questi impianti, se collocati sulle parti comuni, devono essere approvati dalla maggioranza dell’assemblea condominiale. La collocazione delle telecamere, e il loro spettro visivo, diventa pertanto dirimente: se, infatti, si resta fuori dalle parti comuni, non è necessario passare per l’assemblea.
Un caso pratico: telecamere a protezione di un negozio
È il caso, ad esempio, deciso dalla Corte d’appello di Catania (sentenza n. 317/22). I proprietari di due negozi, collocati in un complesso condominiale, hanno installato delle telecamere, a protezione degli spazi commerciali. I condomini residenti, però, non hanno gradito e si sono rivolti al Tribunale, chiedendo la rimozione dell’apparecchiatura di ripresa. Il Giudice ha dato loro ragione, ma i gestori dei negozi si sono rivolti alla Corte d’appello, impugnando la decisione resa in primo grado.
Il giudice di secondo grado ha valorizzato due aspetti. Da un lato, ha preso in considerazione i luoghi. La conclusione è che le telecamere, effettivamente, non toccano le parti comuni. I negozi, con i loro ingressi, sono infatti distanti rispetto all’accesso frequentato dai condomini per entrare nelle rispettive abitazioni. L’area inquadrata dalle telecamere, inoltre, non è tale da considerare intaccata la riservatezza di chi vive nell’edificio. Dall’altro lato, la Corte d’appello rileva che le telecamere, così installate, rispondono all’esigenza di sicurezza, né si è dimostrato un utilizzo diverso o esorbitante rispetto allo scopo.
Per queste ragioni, l’installazione dell’impianto di videosorveglianza in condominio è stata ritenuta legittima: la privacy dei condomini deve ritenersi salva.
Avv. Andrea MARTINIS
diritto civile (responsabilità civile, assicurazioni, recupero crediti), privacy, diritto penale