Il Garante Privacy torna sui suoi passi. Pochi giorni fa, l’Autorità ha infatti emesso un documento di indirizzo che ha scatenato non poche preoccupazioni tra le aziende. In particolare, ha chiarito che la conservazione dei metadati di posta elettronica oltre la settimana rappresenta una forte criticità in punto privacy. Addirittura, abbiamo letto che la conservazione di questa tipologia di dati personali potrebbe addirittura richiedere l’avvio della procedura di garanzia prevista dall’art. 4 dello Statuto dei lavoratori.

Un atteggiamento improntato sicuramente al rigore che, però, si scontra con la realtà di molte aziende. Molto spesso, infatti, l’imprenditore è di fatto privo di un reale potere di controllo e design del proprio assetto privacy in materia di servizi informatici.

Le numerose richieste di chiarimenti, dettate dalla comprensibile preoccupazione, hanno indotto il Garante a ripensare l’argomento. Si è aperta dunque la consultazione pubblica: 30 giorni di tempo per sottoporre al garante suggerimenti e considerazioni. Il provvedimento di indirizzo, nel frattempo, è stato temporaneamente sospeso.