La legge n. 162 del 2014 permette di separarsi e divorziare senza passare per il Tribunale.

Ciò è possibile sia con la “negoziazione assistita”, sia con la “richiesta al sindaco”.

Mentre nella “negoziazione assistita” la procedura viene gestita da avvocati, con la “richiesta al sindaco” ci si rivolge al Comune di residenza e l’assistenza di un professionista esperto in materia è facoltativa.

Entrambe le procedure hanno il vantaggio d’essere più economiche e più rapide:

– più economiche perché sono più snelle, non si paga la tassa d’avvio in Tribunale e, davanti al sindaco, si può rinunciare all’assistenza professionale;

– più rapide nei Comuni dove il Tribunale è particolarmente lento (facendo però attenzione che la “richiesta al sindaco” prevede un’udienza – come la procedura in Tribunale – e, pertanto, se il Comune è lento, la procedura non sarà più rapida).

Ma attenzione: il tuo matrimonio non è una pratica burocratica standard.

Sciogliere il matrimonio è un passo importante, che richiede un’attenta valutazione della situazione esistente e futura, poiché influirà su tutta la vita.

La procedura davanti al sindaco può sembrare più economica della “negoziazione assistita” perché non è obbligatoria l’assistenza di un avvocato.

Ma chi controlla che l’atto sia corretto e corrisponda all’interesse e alle necessità dei coniugi? Nessuno.

Quello che può apparire un piccolo risparmio oggi, rischia di compromettere la serenità di tutta la vita futura. Ciò perché modificare successivamente le condizioni di separazione e divorzio è estremamente difficile (ed estremamente costoso).

Un piccolo esempio per comprendere i rischi che si corrono: se risparmi 600 euro non andando da un avvocato e ti separi senza chiedere un assegno mensile di 50 euro, dopo un anno sei andato in pari e, poi, per tutto il resto della vita non riceverai un importo cui, magari, avevi diritto e del quale avrai bisogno.

Lo sai a quale importo corrisponde 50,00 euro al mese per 25 anni? Sono 15.000,00 euro.

Immagina che scompenso economico ti può derivare dal non aver verificato la tua situazione quando avresti potuto.

Adesso, prova a calcolare l’effetto di non aver chiesto un assegno da 200,00 euro.

Nella professione di avvocato, quotidianamente incontriamo persone vittime del “fai da te”.

Pertanto, si impone un consiglio: prima di compiere un passo importante come la separazione o il divorzio, rivolgiti ad uno studio legale esperto in diritto di famiglia.

E, per evitare sorprese, chiedi un preventivo.

avv. Guendal CECOVINI AMIGONI